Polemica SI, informazione NO  - 21-02-02 - Giuseppe Grimaldi

 

 

Dopo circa 2 settimane dal crollo del sottosuolo in via Udine continuano a susseguirsi a ritmo vertiginoso le polemiche e quindi gli inevitabili strascichi sulle responsabilità e sul mancato allestimento di un piano di prevenzione adeguato.

 

Non si conosce ancora l’effettiva pericolosità dell’evento che si è verificato e l’edilizia telesina, incurante dell’accaduto, sembra aver ripreso l’andatura incalzante di questi ultimi anni. A dire il vero pare che qualcuno abbia addirittura premuto sull’acceleratore nel tentativo di accorciare i tempi previsti per la realizzazione di alcuni fabbricati.

 

La bagarre di questi giorni tra cittadini, partiti politici e amministratori occupa quotidianamente le pagine dei giornali locali.

 

Per questo motivo Vivi Telese ha realizzato uno spazio che funge da raccoglitore virtuale della vicenda. Testimonianze, articoli delle varie testate giornalistiche, servizi TV, opinioni dei cittadini, documenti e quant’altro, hanno trovato spazio sulle pagine del sito. Il contenitore vuole essere un tentativo di proporre ai nostri lettori un’immagine per quanto possibile completa sulla voragine di via Udine ed allo stesso modo dare a chiunque, e ripeto A CHIUNQUE, e per quante volte desidera, la possibilità di far conoscere la propria opinione.

 

A tenere banco tra i vari argomenti che animano la vita telesina dominano incontrastati l’effettiva pericolosità del sottosuolo di alcune aree della nostra cittadina e il vivace scambio di opinioni tra amministratori e oppositori sulle responsabilità e sulle cause dello sprofondamento.

 

Sono cominciate così le prime operazioni di monitoraggio del sottosuolo che continueranno nei prossimi mesi nel tentativo di conoscere le insidie nascoste e in quello di tranquillizzare i cittadini che da un po’ di tempo hanno smesso di dormire sonni tranquilli.

L’indagine conoscitiva del sottosuolo sarà estesa nelle zone della nostra cittadina che sono state oggetto di eventi anomali in questi ultimi mesi.

 

A lasciarmi molto perplesso, però, sono le esternazioni e le incongruenze, anche dal tono minaccioso, contenute nelle dichiarazioni di alcuni politici ed amministratori relativamente alla richiesta di concessione edilizia per la realizzazione di un fabbricato proprio sul suolo oggetto dell’evento.

Il Sindaco, ad esempio, ha affermato che la richiesta di concessione edilizia è stata respinta proprio per la nota pericolosità dell’area dovuta alla presenza di un pozzo!

 

Mi sembra lecito allora chiedersi:

 

  • perché non si è debitamente tenuto conto delle segnalazioni/denuncia (presenti anche sul nostro sito) dei responsabili di zona del WWF?

 

  • quali iniziative e/o verifiche sono state intraprese dopo le segnalazioni di cui sopra per appurare la fondatezza delle stesse e l’effettivo stato di pericolo?

 

  • come sia stato possibile realizzare una strada comunale a ridosso di un’area da ritenere  pericolosa mettendo a repentaglio l’incolumità dei passanti e degli abitanti in quella zona?

 

  • come sia stato possibile dichiarare l’intera zona “edificabile” senza intraprendere alcuna valida indagine conoscitiva dell’area considerando la presenza anomala della sorgente?

 

  • come è stato possibile permettere la realizzazione e/o il completamento di abitazioni, peraltro a più piani, nelle immediate vicinanze dell’area in questione dal momento che ne era stata segnalata la potenziale pericolosità?

 

  • come mai è stata autorizzata una concessione edilizia e non vengono opportunamente fermati i lavori in prossimità di piazza Padre Pio (alle spalle del monumento), località che come è noto ha caratteristiche simili a quelle del suolo sprofondato in via Udine?

 

  • i responsabili dell’Ufficio Tecnico comunale come hanno potuto autorizzare i lavori per la realizzazione dei servizi (linee elettriche per le utenze, acqua, gas, telefono, illuminazione pubblica, rete fognaria e la realizzazione della strada stessa) non verificando la validità delle segnalazioni di potenziale pericolo? Sembra ovvio che in questo modo, inconsciamente, sia stata messa a repentaglio anche l’incolumità del personale che ha lavorato in prossimità del suolo oggetto della voragine.

 

 

Non vorrei che squallidi e affannosi tentativi di ricerca di capri espiatori risultino soltanto futili escamotages conditi con palesi atteggiamenti da scaricabarile e con il preciso scopo di offuscare la “vera” causa degli eventi.

 

Mi auguro che eventuali inadempienze dovute ad una condotta superficiale, approssimativa e lesiva di qualche personaggio, vengano giustamente punite.

 

Esprimo, inoltre, il mio disappunto nei confronti del comportamento dell’assessore all’edilizia Salvatore Verrillo. La sua partecipazione al carnevale telesino (presente su di un carro non in maschera, ma in abiti civili come documentato dalle foto su questo sito) è stata a mio avviso l’ennesimo tentativo di sfilare in “parata propagandistica” denotando la sua scarsa sensibilità considerando che la manifestazione si è svolta pochi giorni dopo da quanto verificatosi in via Udine.

 

Intendo manifestare il mio personale rammarico per il mancato contributo informativo da parte dell’Amministrazione Comunale. Nonostante quest’ultima goda di un Ufficio Stampa, nei giorni successivi al cedimento del sottosuolo, sono stati emessi comunicati relativi alla sola manifestazione carnascialesca evitando, fino ad oggi, di fornire indicazioni ufficiali in merito all’accaduto ed evitando inoltre di diffondere notizie in merito agli interventi e alle iniziative intraprese preferendo altri canali che garantivano anche ampi spazi polemici.

 

Il tutto è facilmente verificabile sul sito del Comune di Telese a questo indirizzo:

http://www.comunediteleseterme.it/Com02.htm